Palermo

Mazara del Vallo, straripa il fiume: allagamenti e danni. Il sindaco: "Nessun intervento da 8 anni"

Nuova alluvione in Sicilia dopo i 13 morti di domenica e allerta arancione per tutta la giornata. Distrutte alcune barche. Da Biella, il monito di Mattarella: "La strada non è l'ulteriore cementificazione"
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E' straripato il fiume Mazaro a Mazara del Vallo dove piove incessantemente dalla scorsa notte, così come in altri centri della provincia di Trapani. Le zone basse della città sono state allagate e molte persone sono state costrette a salire ai piani alti delle case. Stanno operando quattro squadre dei vigili del fuoco e un'altra sta arrivando da Palermo. Il comando provinciale di Trapani ha inviato anche la sezione soccorritori acquatici.

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Non si segnalano danni alle persone, ma le conseguenze economiche sono ingenti: distrutta una parte delle barche in una città strategica per la pesca nel Mediterraneo. Nella notte, ha reso noto il sindaco, Nicola Cristaldi, che ha attivato subito la protezione civile comunale, sono caduti "oltre 80 mm di pioggia". "Emerge una particolare situazione critica sul fiume Mazaro - ha aggiunto - dove alcune piccole imbarcazioni hanno rotto gli ormeggi e purtroppo alcune sono affondate.

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Grazie all'intervento immediato degli uomini della Capitaneria di Porto alcune, compresa la stessa Chiatta, sono state recuperate senza apparenti danni". Per Cristaldi "quanto accaduto fa emergere ulteriormente la gravità della situazione sul fiume Mazaro per il quale da 8 anni aspettiamo che la Regione autorizzi i lavori per l'assetto idrogeologico dello stesso".

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Per oggi la Protezione Civile Regionale ha diffuso un avviso per rischio meteo-idrogeologico e idraulico, valido fino alle ore 24 di oggi. L'allerta è arancione. Questa mattina, intanto, si sono celebrati a Palermo i funerali di Giuseppe Liotta, il pediatra morto nel nubifragio che si è abbattuto nel Palermitano sabato scorso mentre si stava recando nell'ospedale di Corleone dove lavorava. Sulla strada statale 190, intanto, è chiuso il tratto tra Sommatino e Ravanusa, a cavallo fra l'Agrigentino e il Nisseno.

Le parole di Mattarella

"Lo Stato c'è, deve esserci e saprà esserci ancora, laddove si manifestassero situazioni di precarietà e di pericolo. Oggi in Veneto e in Sicilia, in Liguria e in Trentino, ieri qui nel Biellese. In queste circostanze la comunità nazionale sa raccogliersi e rispondere in maniera adeguata". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Valle Mosso per commemorare le 58 vittime dell'alluvione che colpì la zona del Biellese nel novembre del 1968, ha voluto parlare anche dei disastri e delle vittime causate dal maltempo delle ultime settimane in tutta Italia. "La strada non è quella della ulteriore cementificazione degli ambiti naturali, dell'indiscriminato consumo dei suoli - ha aggiuntocome monito il capo dello Stato - abbandono e incuria del territorio non possono farla da padroni e aggravare, così, le conseguenze di eventi calamitosi sempre più frequenti".

Mattarella ha quindi ricordato che "uno sguardo lungo in queste materie può far la differenza ed evitare le terribili perdite umane che si verificano. L'affermazione, anche in questo campo, dei principi di legalità, deve saperci accompagnare. Limitarsi a evocare la straordinarietà di fenomeni che si ripetono con preoccupante frequenza per giustificare noncuranza verso progetti di più lungo periodo, è un incauto esercizio da sprovveduti". E a proposito degli interventi necessari per la messa in sicurezza del territorio, il presidente ha sottolineato che "non devono essere le risorse a essere lesinate: vi sia rimodulazione di priorità di spesa".