Politica

Le guerre dei padri. Conte senior difende papà Di Maio. Scontro tra i Di Battista, Boschi e Renzi

Dal Sud America interviene anche Dibba che insulta l'ex premier e l'ex sottosegretaria dem: "Luigi non deve chiedere scusa. La reazione che ha avuto gli fa onore"

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ROMA - La guerra dei padri non accenna a placarsi. Il caso di Antonio Di Maio, padre di Luigi, imprenditore di Pomigliano che costringeva al lavoro in nero i suoi operai, ha innescato una sorta di guerra dei Roses tra i politici, scatenando la famiglia Di Battista e chiamando in causa persino il padre di Giuseppe Conte. Intervistato da Un Giorno da pecora, Nicola Conte prova, senza riuscirci, a chiudere il caso Di Maio. "Il padre ha sbagliato, già si è pronunciato Di Maio, ha detto che il padre ha sbagliato. Che deve fare di più? Sono cose che capitano e sono capitate", dice il padre del premier.

È però Vittorio Di Battista, padre dell'ex deputato grillino, ad alimentare nuove polemiche con un intervento su Facebook. "Il nero, come sottolineato da tanti, è il mio colore preferito", scrive Di Battista senior che non ha mai rinnegato di essere fascista. "Nero è il nome del più famoso investigatore della letteratura, nera era la faccetta della piccola abissina e nero è il buco da cui, ci dicono, è nato l'universo. Nera era pure la giacca di orbace indossata dai vecchi superstiti estimatori di Tanassi e seguaci del tanassimo. Invece il rosso, con forti tendenze marroni, è il colore di quegli svergognati che si sono buttati sul nero di casa Di Maio", aggiunge papà Di Battista, chiamando in causa i direttoroni dei giornali che hanno riportato la notizia sul caso Di Maio e "gli sciacalletti" della Iene che hanno mandato in onda lo scoop. Parole subito rivendicate da Alessandro che in un video dal Sud America replica anche a Maria Elena Boschi e a Matteo Renzi, entrambi intervenuti in difesa dei rispettivi padri.

"Renzi e Boschi hanno la faccia come il culo per quello che sono riusciti a dire ieri. Uno che faceva la scena e diceva "chiedi scusa" a Di Maio, ma chiedi scusa di cosa? L'altra sembrava una delle gemelline di Shining con quella voce che diceva "non le auguro di passare...". Ma io non auguro ai cittadini di passare quello che hanno passato con le vostre scelte: il punto non sono i padri, chi se ne frega, il punto sono i figli", attacca Di Battista. "A me del padre di Boschi o di Renzi non me ne frega niente, il problema è che Renzi ha scelto un amico del padre, Denis Verdini, per trasformarlo in padre costituente della Costituzione e che Boschi da ministra andava a fare il giro delle sette chiese per provare a salvare la banca e la famiglia", dice l'ex parlamentare grillino. Quanto al padre di Di Maio, Di Battista dice che i suoi comportamenti sono "responsabilità sua" e scagiona il vicepremier: "Luigi ha avuto una reazione che gli fa onore, non c'è mai stato un ministro come lui".

Parole che indignano Boschi. "Di Battista insulta con toni che dimostrano che il fascista in casa sua non è solo il padre", replica su Twitter l'ex sottosegretaria a Palazzo Chigi. "Contro mio padre hanno fatto una campagna lunga anni e adesso che non è stato condannato? Dopo le fake news, gli insulti. Se vogliamo parlare di padri, mio padre non è stato condannato mentre il padre di Di Battista è e rimane un fascista. E si vede", conclude Boschi.
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