Politica

Tav Torino-Lione, il commissario Foietta incalza: "Dovere del governo incontrarmi. Toninelli emula Trump"

Il cantiere Tav di Saint Martin-La Porte 
Ospite di Forza Italia alla Camera chiede nuovamente un confronto con Conte e il ministro delle Infrastrutture: "L'ho già fatto 5 o 6 volte. Nemmeno l'ultimo degli uscieri mi ha risposto"
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ROMA - Gli restano solo trenta giorni di tempo prima di "scadere". Ma Paolo Foietta, il commissario straordinario per la Tav Torino-Lione, non solo non getta la spugna: "In trenta giorni si possono fare ancora molte cose, per esempio spiegare al governo come evitare scelte scellerate". Al contrario, da Montecitorio dov'è ospite di Forza Italia, rilancia il pressing su una maggioranza che in sei mesi, nonostante le reiterate richieste, non l'ha mai nemmeno voluto incontrare: "Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha escluso il commissario per la Torino-Lione. E le sue nomine fanno sì che la commissione presieduta dal professore Marco Ponti, chiamata a effettuare l'analisi costi-benefici e fatta esclusivamente di oppositori alla Torino-Lione, rischi di essere uno strumento di ratifica di decisioni già prese".

Foietta, in conferenza stampa alla Camera con il gruppo di Forza Italia, chiede pertanto un incontro seppur in extremis al governo di Giuseppe Conte: "Ho chiesto da giugno di incontrare Conte e Toninelli per trasmettergli tutte le informazioni in nostro possesso. Ho mandato 5-6 richieste via Pec al presidente del Consiglio e ai ministri, ma non ho mai ricevuto un riscontro neanche dell’ultimo degli uscieri, ormai passo per uno stalker al ministero dei Trasporti". Poi Foietta precisa: "L’unica comunicazione di Toninelli è stata il tweet in cui diceva "Foietta stai sereno che tanto il tempo sta finendo". Mi sembra che il ministro emuli Trump che licenzia i suoi collaboratori tramite Twitter".

La capogruppo Maria Stella Gelmini appoggia l'istanza: "Io preparo un caffè buonissimo. Sono pronta a prepararlo a Conte e a Toninelli, purché trovino il tempo di incontrare il commissario per la Torino-Lione. Non è possibile procedere senza averlo sentito". Il deputato azzurro Osvaldo Napoli, in aggiunta, chiede aiuto alla Lega: "Matteo Salvini faccia una dichiarazione chiara a favore della Tav".


La posta in palio, incalza il commissario straordinario, è altissima: "L'asse ovest per l'Italia vale 205 miliardi di interscambio economico a fronte di un investimento che, mettendo insieme anche il Terzo valico, vale 21 miliardi sempre per l'Italia. Mi basta questo per capire che c'è qualcosa che non funziona nei ragionamenti che vengono fatti". Senza contare che fermare l'opera costa più che completarla: "Servono 2,6 miliardi di euro all'Italia per finire i lavori. Per bloccare tutto, restituire i finanziamenti e mettere in sicurezza il vecchio tunnel ne servirebbero 4, senza contare le penali".

Foietta, comunque, non intende arrendersi. E comunica che, dopo l'invito di Forza Italia, andrà anche dal Pd "se lo chiedono" e chiederà persino ai Cinquestelle, gli avversari principali della Tav, "se vogliono fare una cosa analoga in attesa che la commissione voglia audire anche me. Abbandonare la Tav è una follia per questo Paese. Quando si racconta che il futuro è la stampante a 3d e il passaggio alla macchina a idrogeno, si dimentica di dire che la Cina investe sulle linee ferroviarie per 36 mila chilometri, che il Marocco ha già realizzato 250 chilometri di reti ad alta velocità e sta investendo su altri mille, che il programma della Turchia è tre volte quello dell'Italia". Da qui l'appello finale: "Abbiamo ancora un mese di tempo, Conte e Toninelli vengano almeno a vedere il cantiere".

La prima risposta arriva proprio da Salvini: "Il governo non è qui per fare scelte scellerate. Il governo farà le scelte migliori". Nelle stesse ore, da Genova, tornano a farsi sentire anche gli imprenditori: il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, da Genova, chiede investimenti per la Tav nella manovra. E il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi inserisce, tra le priorità del Paese, la “Tav che non può essere fermata”, ma anche ponte Morandi, Terzo valico e Pedemontana.


 
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