Bologna

Mondaino, il paese che chiude anche le scuole per la caccia ai cinghiali

Sono a ridosso del centro abitato: stop a pedoni e veicoli. L'ira degli animalisti: "Ma non vi vergognate?", replica Coldiretti: "Gravi danni all'agricoltura, un pericolo per tutti"
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RIMINI - C'è un paese del Riminese oggi in pieno coprifuoco: si tratta di Mondaino, dove il sindaco Matteo Gnaccolini ha deciso di chiudere le scuole per permettere la cattura e l'abbattimento di cinghiali considerati pericolosi perché "a ridosso del centro abitato". "Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni sulla presenza di cinghiali sia in zone limitrofe al centro abitato, sia nelle aree di campagna con avvistamenti anche nei pressi dell'istituto comprensivo di via Fonte Leali", ma l'ordinanza parla anche di pericolosità nelle ore serali per quanto riguarda la circolazione stradale.

Nel testo emesso dall'amministrazione comunale, in cui si cita più volte come "obiettivo primario" "la sicurezza dei cittadini, degli studenti e del personale impiegato presso l'Istituto", si ritiene il problema "persistente e degno di essere preso in debita considerazione attivando ogni strumento per limitare al massimo la presenza di tali animali".

Per la giornata odierna sono dunque autorizzati "la cattura e/o l'abbattimento di cinghiali selvatici allo stato brado che siano potenzialmente pericolosi", operazioni affidate alla Squadra di braccata "Solengo della Valconca", e per evitare ogni rischio, oltre alla chiusura della scuola e degli impianti sportivi vicini, il Comune ha disposto il divieto di transito di veicoli e pedoni nelle strade interessate dalle operazioni di cattura, fino alle 17 di oggi.

Se il Comune di Mondaino si trincera dietro la necessità di preservare l'incolumità della cittadinanza di fronte a ungulati sempre più numerosi e sempre più vicini al centro abitato, gli animalisti attaccano questa scelta. In particolare l'associazione "Basta delfinari", molto attiva proprio nel Riminese, condanna la mossa dell'amministrazione: "Una zona pubblica che diventa improvvisamente privata per lasciare spazio alle doppiette. Le scuole saranno chiuse, mentre una squadra in assetto da guerra si apposterà per le campagne limitrofe cercando di uccidere chi quei boschi li abita da sempre. Chiudere le scuole e caricare i fucili. Una scelta scellerata e immorale, che ci catapulta direttamente in uno dei periodi più bui dei nostri giorni".

Sulla pagina Facebook del Comune nelle ultime ore sono apparse alcune decine di messaggi di animalisti dai toni anche molto accesi: "Ma andate contro la legge! Il comune può chiudere solo in caso di calamità naturale", "Insegniamo ai bambini il rispetto degli animali e non la violenza, solo così avremo un mondo migliore", "Ecco perché tanta violenza nella società. Si insegna a scuola che è più importante sparare e uccidere a tranquilli animali molto più gentili di noi", "Chiudere una scuola e fare di un’area pubblica un parco divertimenti privato per i signori cacciatori. Ma non vi vergognate?", sono solo alcuni esempi.

Agli animalisti risponde Coldiretti, che parla di "oltre un milione di esemplari" di cinghiali in Italia, la cui presenza "nelle piccole e grandi città è ormai un rischio concreto per la sicurezza dei cittadini", "con l'invasione di campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. Gli animali selvatici distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per danni stimati in centinaia di milioni di euro nell'ultimo decennio, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime a causa dei ripetuti incidenti stradali. Non è quindi più solo una questione di risarcimenti danni ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con la dovuta decisione".