Bologna

Bologna, avvocati in sciopero 4 giorni contro il blocco della prescrizione: "Eversivo"

Il presidente Berti Arnoaldi Veli: "I cittadini non possono rimanere processati a vita". E i politici disertano il convegno

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 BOLOGNA  - L'emendamento del governo che prevede il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio "mina un po' le fondamenta del nostro ordinamento, perché i cittadini non possono rimanere prigionieri di un processo a vita. Di fronte a un disegno che è eversivo rispetto al nostro ordinamento noi avvocati incrociamo le braccia per quattro giorni, con una protesta che deve essere più ferma possibile". Sono parole del presidente dell'ordine degli avvocati di Bologna Giovanni Berti Arnoaldi Veli, rilasciate a margine del convegno che si è tenuto oggi nel Tribunale bolognese sul tema della prescrizione.

Avvocati e magistrati, seppur in maniera diversa, sono sembrati tutti concordi nel criticare il provvedimento, ma è mancato il confronto diretto con il governo vista l'assenza del sottosegretario alla Giustizia, il leghista Jacopo Morrone, che ha dato forfait all'iniziativa per impegni istituzionali.

Assenti anche gli esponenti dei 5 Stelle, che non hanno risposto all'invito hanno spiegato gli organizzatori.

Per il vicepresidente nazionale dell'Unione camere penali, Nicola Mazzacuva, "l'emendamento, inserito in modo poco ortodosso dal punto di vista delle procedure parlamentari nella legge 'spazzacorrotti', e motivato anche dal ruolo degli avvocati, definiti 'azzeccagarbugli', che protrarrebbero all'infinito i processi con eccezioni dilatorie, cancella un istituto tradizionale come la prescrizione, che peraltro si verifica soprattutto nei casi di reati 'bagatellari'".

Anche il presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Caruso, si dice scettico: "E' tecnicamente da respingere l'idea di mettere insieme i temi della prescrizione e della ragionevole durata del processo". Sul punto il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, parlando con i cronisti ha sottolineato che "intervenire solo sulla prescrizione non rimuove i problemi del processo. E sospenderla al termine del primo grado, oltre ad essere probabilmente una soluzione non corretta giuridicamente, finisce per penalizzare magistrati e avvocati che cercano di sveltire tempi dei processi, e per creare un alibi a chi lavora per rallentarli senza motivo".

L'ultimo affondo arriva dalla senatrice del Pd Stefania Valente, segretario della 2/a Commissione permanente giustizia: "Con l'emendamento sulla prescrizione si vuole rincorrere un sentimento di indignazione popolare e non a caso è stato inserito nella cosiddetta legge 'spazzacorrotti'".