Firenze

La fake news sul caso Di Maio: "L'operaio era candidato con il Pd"

Leonardo Marras, capogruppo toscano dei dem, insultato e offeso sui social. Ma il post era una bufala. Solidarietà del gruppo regionale M5s

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Additato su Facebook di essere l'operaio protagonista del servizio de "Le Iene" che ha detto di aver lavorato in nero per il padre del ministro Di Maio, e ricoperto in breve tempo di offese. E' quanto denuncia sul social network il capogruppo Pd in Consiglio regionale della Toscana, Leonardo Marras, pubblicando una serie di immagini del post artefatto che lo vede involontario protagonista di una fake news e dei molti commenti offensivi ricevuti. La pagina facebook 'incriminata', che riporta il logo 'Noi con Boldrini' e un'immagine di Marras e altri esponenti Pd con sopra il logo del Movimento 5 stelle e la scritta 'Questo le Iene non lo hanno detto, l'operaio che ha accusato il padre di Di Maio era candidato nel Pd nel 2014', è stata pubblicata due volte lunedì sera intorno alle 19 e ha avuto quasi diecimila condivisioni.


Questa mattina, martedì 27 novembre, il messaggio è stato modificato, lasciando l'immagine e con un nuovo testo che ora riporta: "Ho condiviso questo post, basato sul nulla, perché sono un c... grillino", messaggio che ora appare sopra il post nelle bacheche di chi lo ha condiviso. "Quanto ci vuole per finire nella macchina del fango dei moralisti da tastiera? Giusto il tempo di fare una grafica con informazioni false - scrive Marras -. Una delle tante pagine fake nate solo per aizzare il 'popolo del web' mi ha scambiato per l'operaio protagonista del servizio de Le Iene che dice di aver lavorato in nero per il padre del ministro Di Maio: hanno costruito un post prendendo un'immagine di febbraio 2018 e scrivendo falsità".

Solidarietà a Marras e agli altri esponenti politici "ripresi da una stupida fake news fatta circolare in queste ore sulla rete da qualche fenomeno da tastiera" è stata espressa dal gruppo regionale M5s che in una nota ha spiegato di "aver già inoltrato adeguata segnalazione ai vertici nazionali del Movimento per l'improprio uso che è stato fatto del simbolo. "Le fake news sono da condannare, senza se e senza ma".