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Dl Sicurezza, i ragazzi dello Sprar di Milano: "Non fateci tornare in Africa, qui studiamo e lavoriamo"

"Stanno prendendo coscienza di ciò che potrebbe accadere. Sfiducia, rabbia e depressione sono i loro stati d'animo". Massimo Pili, coordinatore dello Sprar milanese di Casa Monluè, definisce così lo stato psicologico dei 25 ospiti del centro (su 91 totali) che con il dl sicurezza approvato dalle Camere vedranno impossibilitato il rinnovo della protezione umanitaria con la quale attualmente hanno diritto di stare in Italia. Zakariyaou ha 20 anni, frequenta la terza media e viene dal Mali: "Nel mio Paese c'è la guerra e non voglio tornarci - spiega - qui sto facendo l'aiuto cuoco e non vorrei andare altrove. Sono qui da due anni e quattro mesi". "Quelli che resteranno senza permesso umanitario diventeranno irregolari  - spiega Pili - dovranno organizzarsi per sopravvivere e rischiano di infoltire i disperati a disposizione della malavita. Altro che sicurezza".
 
Video di Andrea Lattanzi