Investing.com - Gli “sherpa” dell’Ecofin (Efc), il Consiglio Economia e Finanza, hanno dato via libera alla bocciatura della Manovra di bilancio italiana, ritenendo così giustificata l’apertura della procedura per deficit eccessivo. A comunicarlo sono le stesse fondi del Consiglio dell’Unione europea.
Secondo l’Ecofin, "il debito pubblico italiano resta una grande fonte di vulnerabilità per l'economia. Le misure sulle pensioni insieme all'avverso trend demografico, possono toccare negativamente il trend positivo generato dalle riforme delle pensioni passate e indebolire la sostenibilità a lungo termine delle finanze", già "messa in pericolo dall'aumento dei tassi sui bond nel 2018, e potrebbe peggiorare".
Nonostante questa notizia, resta ottimista il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, il quale ha affermato di essere “abbastanza fiducioso” sulla possibilità che l’Italia eviti la procedura, aggiungendo che “bisogna lavorarci”.
Nel corso della giornata di ieri Tria ha incontrato il Commissario europeo agli affari economici, Pierre Moscovici a Buenos Aires. Si è trattato di un incontro “cordiale”, ha raccontato Tria. “Sto portando la linea del governo che è quella di cercare una soluzione”, ha aggiunto, specificando che la commissione ha sempre avuto “una posizione di apertura. Non si può chiudere così in breve tempo (con Pierre Moscovici ndr), continueremo a vederci nelle prossime settimane, direi continuamente”.
Tria, però, resta fermo sulle posizioni del governo circa il deficit al 2,4%. "Non crediamo di mettere a rischio nessuno, al di là delle regole europee che bisogna rispettare o cercare di rispettare, stiamo facendo un deficit del 2,4 che per gli standard internazionali è normalissimo".
"Nella storia degli ultimi 10 anni - aggiunge Tria - l'Italia solo quest'anno fa un deficit più basso. Se andate a vedere il curriculum di deficit di Francia e molti altri paesi, siamo ben oltre in generale in una manovra di politica economica un 2,4% può essere considerato opportuno, non lo è perché il fiscal compact ha delle regole particolari".
Più conciliante il Vice Premier Matteo Salvini, il quale afferma che “quel target sul deficit-Pil al 2,4% che ha provocato l'alta tensione Italia-Ue sulla manovra non è scritto nella Bibbia”. “I tecnici sono a lavoro. Ci diranno che su quota 100 ci sono uno, due, tre miliardi in più, vorrà dire che li metteremo sugli investimenti".
"Con l'Europa sono convinto che l'accordo lo troveremo”, contina Salvini, “perché a noi non interessa litigare e neanche a Bruxelles interessa mandare i commissari e gli ispettori in giro per l'Italia".